Il Programma di Sviluppo Rurale in Sardegna, finanziato principalmente dal Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), mira a promuovere la crescita del settore agroalimentare e delle aree rurali. Attraverso investimenti in conoscenza, innovazione e sostenibilità ambientale, cerca di migliorare la competitività delle aziende agricole e forestali, garantendo nel contempo una gestione equilibrata del territorio. Questo programma si basa sul secondo pilastro della Politica Agricola Comune (PAC) e integra gli interventi del primo pilastro, come i Pagamenti Diretti e l’Organizzazione Comune di Mercato. Per il periodo 2014-2020, il PSR Sardegna dispone di oltre 1 miliardo e 291 milioni di euro di risorse pubbliche. Con la proroga fino al 2022, grazie al Regolamento (UE) 2020/2220, sono disponibili ulteriori fondi, inclusi 62 milioni di euro provenienti dal fondo NEXT GENERATION EU. Questo programma offre diverse opportunità di finanziamento per progetti di investimento nelle aree rurali e sostegno alle aziende agricole impegnate nella sostenibilità ambientale, climatica e del benessere animale, attraverso una varietà di interventi suddivisi in 21 Misure e 43 Sottomisure. Tra queste vi è la sottomisura 16.1, sulla base delle cui disposizioni è stato finanziato il presente progetto di innovazione.
La sottomisura 16.1 “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” è finalizzata a promuovere la costituzione dei Gruppi Operativi (GO) del Partenariato europeo per l’innovazione “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” (PEI), istituito dalla Commissione europea nell’ambito dell’iniziativa “L’Unione dell’innovazione”.
Il PEI promuove l’innovazione, attraverso la cooperazione tra agricoltori, ricercatori, consulenti e aziende che lavorano nel settore agricolo, alimentare e forestale.
Le azioni previste dal PEI sono realizzate dai Gruppi operativi che si formano attorno ad un progetto innovativo concreto, volto a collaudare e ad applicare pratiche, processi, prodotti, servizi e tecnologie nuove o tradizionali, se adattate ad un nuovo contesto ambientale o geografico. Con l’attività di cooperazione svolta dai GO, partendo dalle esigenze del mondo agricolo, condivise dal mondo della ricerca, e attraverso l’adesione alla rete PEI, si vogliono costruire ponti fra la ricerca e il settore agricolo al fine di trovare soluzioni innovative concrete.
La Sottomisura 16.1 contribuisce in modalità trasversale al raggiungimento delle Focus Area di tutta la Misura 16.
Nello specifico, la sottomisura 16.1, sulla base dei fabbisogni individuati a seguito dell’analisi swot del PSR Sardegna 2014/2020, è programmata sulla Focus Area 1B) “Rinsaldare i nessi tra agricoltura, produzione alimentare e silvicoltura da un lato, e ricerca e innovazione dall’altro, anche al fine di migliorare la gestione e le prestazioni ambientali”.
La sottomisura 16.1 risponde prioritariamente ai seguenti fabbisogni:
– Fabbisogni 4.2.12, 4.2.14, 4.2.15, 4.2.17, 4.2.19 Promuovere la cooperazione per l’innovazione delle filiere foraggere e zootecniche, ortofrutticola, cerealicola, vitivinicola, olivicola;
– Fabbisogno 4.2.25 Promuovere la cooperazione in materia di desertificazione e cambiamenti climatici;
– Fabbisogno 4.2.26 Stimolare conoscenze e cooperazione su uso efficiente delle risorse, emissioni e sequestro di carbonio;
– Fabbisogno 4.2.21 Cooperazione per l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle foreste e del sughero.
Il presente progetto VALPESA nello specifico risponde ai fabbisogni della FOCUS AREA 3°, riportati di seguito.
FOCUS AREA 3A
Migliorare la competitività dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i
regimi di qualità, la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni produttori e le organizzazioni interprofessionali
Fabbisogno 4.2.12
L’importanza della zootecnia in Sardegna è data non solo dal peso sulla produzione vendibile dell’agricoltura regionale (44%) ma anche dal suo carattere estensivo e a basso impatto ambientale (F7, F8), la sua sopravvivenza, però, è minacciata da perdita di efficienza nell’uso sostenibile delle risorse naturali e dall’intensificazione dei problemi sanitari degli allevamenti con conseguente perdita di competitività ( M6). Per garantire l’innovazione delle filiere per la competitività e l’uso sostenibile delle risorse è necessaria la cooperazione tra strutture di ricerca e sperimentazione e operatori agricoli e agroindustriali e anche della distribuzione e dei consumatori:
Fabbisogno 4.2.14
Il comparto ortofrutticolo contribuisce in modo significativo alla formazione del valore complessivo della produzione agricola (23%) tuttavia le superfici investite e le rese sono progressivamente diminuite anche a causa dell’utilizzo di materiale di propagazione non selezionato (D29), fenomeni di stanchezza del terreno, fitopatie e andamento climatico sfavorevole (M7).
Cooperazione tra strutture di ricerca e sperimentazione e operatori agricoli e agroindustriali e anche della distribuzione e dei consumatori:
Fabbisogno 4.2.15
La diffusione dell’innovazione nella filiera cerealicola è difficile a causa della presenza di numerosi piccoli produttori, non organizzati, che spesso coltivano varietà diverse e non sempre rispondenti alle esigenze dell’industria e alle caratteristiche pedoclimatiche dei terreni (D29); la mancanza di forme di coordinamento sia orizzontale (tra produttori) che verticale (tra i produttori e l’industria molitoria e pastaria) contribuisce, infatti, a determinare un’insufficiente omogeneità delle partite commerciali; a questo occorre aggiungere la forte variabilità quantitativa e qualitativa dei raccolti, in parte dovuta all’andamento climatico, ma in parte anche attribuibile, oltre alla prima citata frammentazione varietale, anche alla crescente attenzione degli agricoltori verso il contenimento dei costi (minori lavorazioni, fertilizzazioni e trattamenti di difesa fitosanitaria) a sua volta legata all’estrema volatilità dei prezzi verificatasi negli ultimi anni (D30).
Produzione di sementi certificate, anche secondo il metodo biologico promuovendo competenza competitività e innovazione
Fabbisogno 4.2.17
La qualificazione della produzione vitivinicola portata avanti negli ultimi decenni è stata accompagnata da una valorizzazione commerciale dei vini sardi in segmenti di mercato anche elevati (F17). Nonostante la presenza d’imprese innovatrici (O1) permangono difficoltà di trasferimento e diffusione dell’innovazione, dovute anche alla frammentazione e polverizzazione delle imprese, superabili attraverso una maggiore cooperazione tra strutture di ricerca e sperimentazione e operatori agricoli e agroindustriali e anche della distribuzione e dei consumatori:
Fabbisogno 4.2.19
L’olivicoltura sarda è polverizzata (in media 1,2 ha/azienda) e disaggregata; una parte consistente della produzione regionale è utilizzata per il consumo familiare, tuttavia sono in aumento le quantità certificate Olio d’oliva Sardegna DOP e in crescita le imprese olivicole di dimensioni maggiori che confezionano e commercializzano sui mercati nazionali e internazionali (F19). Elevati costi di potatura e raccolta (D35), raccolta e lavorazione delle olive concentrate nell’anno (D36)
Cooperazione tra strutture di ricerca e sperimentazione e operatori agricoli e agroindustriali e anche della distribuzione e dei consumatori: